È trascorso poco più di un anno e mezzo dalla scomparsa di Don Aldemiro e il ricordo dell’ex parroco, per molti anni anche cappellano prima all’ospedale “Bartolini” di Mondolfo e poi all’ospedale “Santa Croce” di Fano, è ancora vivido e commosso nel cuore di chi lo ha conosciuto.
A lui l’Amministrazione comunale, ha deciso di intitolare il Centro Socio Educativo Riabilitativo di Mondolfo “La Rosa Blu” con la delibera di Giunta approvata giovedì 30 giugno.
Una struttura d’eccellenza per il territorio, nata tanti anni fa anche grazie al suo impegno, che svolge un servizio importante per le famiglie e i ragazzi in situazioni di difficoltà.
“È il tributo di tutta la nostra comunità”- ha dichiarato il primo cittadino Nicola Barbieri - “alla memoria di una persona straordinaria che ha rappresentato un punto di riferimento per la cittadinanza, un sacerdote illuminato, attento e sempre pronto ad aiutare chi aveva più bisogno. L’intitolazione del centro diurno è un omaggio ai tanti gesti d’amore che Don Aldemiro ha donato, con tenacia e passione durante il suo lungo ministero, sostenendo moltissime persone che nella vita si sono imbattute nella sofferenza”.
Nelle parole che lo stesso Don Aldemiro ha lasciato nel suo testamento spirituale, c’è la testimonianza diretta del profondo legame che ha avuto con la comunità: “Il cammino è giunto al traguardo e il traguardo è la pienezza della vita, che è Dio. Vorrei rivolgermi a tutti, entrare in punta di piedi nelle case, parlare con ogni famiglia, dialogare con ciascuno… Dopo il grazie a Dio, un grazie a tutti voi che ho conosciuto e mi avete voluto bene… e a quanti non sono stato in grado di capire chiedo sinceramente scusa. Un invito. Fra tanti inviti che ho fatto ripetutamente, mi permetto di farvene ancora uno e di lasciarvelo come ricordo: amate la gente che soffre. Ci sono tante persone che soffrono e pochi si interessano a loro… Amate chi sta male in ogni senso... Un saluto a tutti i mondolfesi; a tutti i malati e al personale dell’ospedale di Fano; e agli orfani dell’orfanotrofio di Senigallia…".
L’iter per l’intitolazione prevede che la delibera venga inviata alla Prefettura di Pesaro e Urbino per la prescritta approvazione e contestuale autorizzazione in deroga, come previsto dall’art.4 della Legge n.1188/1927, essendo la persona scelta per la denominazione della struttura deceduta da meno di dieci anni.
È intenzione dell’Amministrazione comunale, successivamente alla concessione dell’autorizzazione, organizzare una cerimonia pubblica nel corso del 2022 che coinvolgerà tutta la comunità.