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Possono beneficiare dei contributi le famiglie con persone affette da disturbi dello spettro autistico residenti in uno dei Comuni afferenti all’ATS n. 6 che effettuano interventi educativi/riabilitativi basati sui metodi riconosciuti dall’Istituto Superiore della Sanità.
La persona deve essere in possesso della certificazione effettuata da uno dei soggetti di cui all’art 5 della L.R. n. 25/2014, come sottoindicati, dove risulti una diagnosi riconducibile ai disturbi dello spettro autistico:
- comma 4: - lettera b) UMEE; - lettera c) Centri ambulatoriali di riabilitazione pubblici e privati accreditati ai sensi della legge regionale n. 20/2000; - lettera d) Strutture di Neuropsichiatria Infantile delle Aziende Sanitarie Territoriali; lettera e) Centro Regionale autismo per l'età evolutiva;
- comma 5: – lettera b) UMEA; – lettera c) Centri ambulatoriali di riabilitazione pubblici e privati accreditati ai sensi della legge regionale n. 20/2000; - lettera d) Dipartimento di Salute Mentale dell'Ast; - lettera e) Centro Regionale autismo per l'età adulta.
Per coloro che non hanno ancora adempiuto all'obbligo scolastico la diagnosi deve essere stata effettuata negli ultimi tre anni, mentre successivamente ai 16 anni è valida l'ultima diagnosi effettuata durante la frequenza scolastica.
Possono beneficiare del contributo anche quei soggetti sotto i 30 mesi di età con diagnosi di "rischio" di disturbi dello spettro autistico