Sono trascorsi due anni dalla scomparsa di Don Aldemiro e il ricordo dell’ex parroco, per molti anni anche cappellano prima all’ospedale “Bartolini” di Mondolfo e poi all’ospedale “Santa Croce” di Fano, è ancora vivido e commosso nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Proprio per ricordare questa figura così importante per la comunità, l’Amministrazione comunale ha deciso di intitolargli il Centro diurno La Rosa Blu di Mondolfo.
La cerimonia, che si è tenuta domenica 30 ottobre, ha visto la partecipazione di tanti cittadini che hanno voluto onorare, con la loro presenza, la memoria di questo sacerdote che ha fatto della sua vita una missione in favore dei più fragili.
All’intitolazione hanno preso parte l’Amministrazione comunale, le associazioni di volontariato del territorio, la Cooperativa che gestisce il centro e i tanti ragazzi che ogni giorno vengono accolti dalla struttura.
Il Centro Socio Educativo Riabilitativo di Mondolfo è stato fondato tanti anni fa anche grazie all’opera di Don Aldemiro ed è a tutt’oggi un’eccellenza del territorio, che svolge un servizio importante per le famiglie e i soggetti in situazioni di difficoltà.
Durante la mattinata è stato anche proiettato un videomessaggio di ringraziamento del Dottor Gabriele Pagliariccio, medico chirurgo volontario del movimento “Mato Grosso” che in America latina svolge attività a favore dei più poveri. Nel suo testamento, infatti, Don Aldemiro ha disposto un'importante donazione in favore di un ospedale in Ecuador.
“Questa cerimonia è il tributo di tutta la nostra comunità alla memoria di una persona straordinaria che ha rappresentato un punto di riferimento per la cittadinanza.”- hanno dichiarato nei loro interventi il primo cittadino Nicola Barbieri e l’Assessore ai Servizi Sociali Alice Andreoni - “Don Aldemiro è stato un sacerdote illuminato, attento e sempre pronto ad aiutare chi aveva più bisogno. L’intitolazione del centro diurno è un omaggio ai tanti gesti d’amore che Don Aldemiro ha donato, con tenacia e passione durante il suo lungo ministero, sostenendo moltissime persone che nella vita si sono imbattute nella sofferenza. Vogliamo condividere questa importante cerimonia, ricordando come questa figura di alto valore abbia fondato tutta la sua vita sui rapporti umani, sull’amore per il prossimo e sulla vicinanza autentica ai più fragili. In questi tempi di relazioni sempre più virtuali, scorgere la targa col suo nome proprio qui davanti al Centro, sarà d’ora in poi un monito per non dimenticare il valore vero di una stretta di mano, di un abbraccio sincero o di un aiuto disinteressato.”
La cerimonia, che si è aperta con una messa in suffragio per il sacerdote e si è conclusa con una preghiera di benedizione della struttura, ha rappresentato un momento di vibrante e sincera emozione per tutta la comunità e resterà un ricordo indelebile nel cuore di tutti i mondolfesi.